Eravamo 4 amici al Bar(olo)...

11/11/2017

Finalmente abbiamo ripreso l’appuntamento coi Baroli dell’ultima annata.
E’ un momento importante per saggiare cosa ci riservano i principali produttori e “le rivelazioni”, prendendo in considerazione anche i suggerimenti di qualche selezionato wine critic.

 

Per non farci influenzare, degustazione alla cieca.
Anche se, volendo paragonare vini dello stesso territorio, le batterie d’assaggio sono organizzate per comune e questo rende più semplice intuire cosa si nasconde sotto la stagnola.

9 palati, tra merchants e sommeliers, tutti amici/clienti, e una selezione di vini molto più ristretta delle scorse occasioni: “solo” 27 bottiglie.

Per quanta concentrazione ci si metta, è sempre difficilissimo giudicare dei Baroli e soprattutto in fasce: molto giovani da proiettare in futuro... e cambiano ogni minuto.
Ma grande scuola.

Quest’anno i giudizi dei 9 palati sono stati meno concordanti per i vini al centro della gaussiana, mentre si sono trovati più d’accordo per i 2 o 3 vini migliori e, naturalmente, per un paio difettosi.

Dopo tanti assaggi, colazioni robuste, manciate di nocciole, cena e pranzo abbondanti con bevute criminali, nessuno avrebbe retto un’altra cena fuori. Ma tutti timidi a dare forfait, col rischio di passare per una mezza calzetta.
Alla fine tra un divertente dico-e-non-dico, un prudente accenno, un dichiarato senso di sazietà esplorativo è partito un crescendo unanime e gioioso per una cena leggera in appartamento, finendo un po’ delle bottiglie aperte.

 

“Si, però un bel giro di buoni formaggi piemontesi non può mancare!”
“Mi raccomando del buon pane!”
“Qualche affettato non fa mai male...”
“Let’s buy a good grappa!”

 

Ecco, avete capito quanto leggera sia stata la cena.
Tra l’altro appesantita dalla pessima prestazione dell’Italia in Svezia, incorniciata dai commenti affilati degli amici inglesi e costataci la meritata eliminazione dalla fase finale del mondiale.

 

La mattina della partenza le Langhe hanno voluto augurarci l’arrivederci con uno spettacolo da favola: cielo terso, sole splendente del mattino e un placido mare di nebbia da cui affioravano solo le isole dei picchi delle colline, più o meno coronate da un borgo o da un paese.

 

Meritato il riconoscimento dell'Unesco!